lunedì 12 maggio 2025

Bernardo Lanzetti canta MASTER POETS il 16 maggio a Villafranca di Verona


Bernardo Lanzetti

canta

MASTER POETS

Musica, Parole e Vocalità

dei

Grandi del Rock

 

Riprendendo le modalità e le tematiche di un suo tribute album, “Master Poets” (1999), Bernardo Lanzetti torna sul palco con uno spettacolo dove testi, musiche e vocalità sono celebrati con ammirazione, massimo rispetto e nota professionalità.

Certo, concerti senza fine sarebbero necessari anche solo per accennare strofe e cantare i ritornelli di artisti quali Bob Dylan, Leonard Cohen, Crosby, Stills Nash & Young, Tom Waits, Bruce Springsteen, di gruppi come i Beatles e i Procol Harum senza dimenticare il mondo del Rock Progressivo, giusto quello che ha visto Bernardo dividere il palco con Greg Lake (Emerson Lake & Palmer), Steve Hackett (Genesis) piuttosto che con David Jackson (Van der Graaf Generator) o Ian Anderson (Jethro Tull) e naturalmente gli episodi con la PFM o lʼAcqua Fragile.

Per il concerto, i brani più significativi del repertorio di tanti grandi nomi sono stati scelti quindi con un criterio che tende a valorizzare appunto il trittico “Musica, Parole e Vocalità” in massimo equilibrio.

Racconti, aneddoti e curiosità, raccolte da Bernardo Lanzetti in oltre cinquant’anni di carriera ma anche nelle sue esperienze in USA e Gran Bretagna, negli anni ʼ60, renderanno lo spettacolo ancor più godibile.

Suonando la chitarra e il Glovox, accompagnato da altri quattro strumentisti - Nicola Manniello/tastiere, Giovanni Massari/batteria, Alessandro Peloso/ chitarra, Dario Mazzoli/Basso - una delle ambizioni di “MASTER POETS” è quella di poter variare la scaletta dei vari concerti, inserendo, di volta in volta, brani diversi senza tradire lo spirito e il carattere dellʼoperazione.

 

Brevi note biografiche 

Bernardo Lanzetti, autore/compositore/sperimentatore e cantante è sulla scena dagli anni 70.

Già con i gruppi Acqua Fragile, PFM, Extra e Mangala Vallis, egli, al suo attivo, conta 23 album ufficiali e più di 120 brani pubblicati tra cui canzoni per Loredana Bertè e Ornella Vanoni.

Egli è, inoltre, lʼunico italiano citato tra gli artisti che hanno inciso cover di Bob Dylan e ancora lʼunico autore italiano a cui è stato concesso di co-firmare un brano del famoso rapper USA Busta Rhymes. Bernardo è conosciuto come valente vocalist, dotato di una estensione che supera le tre ottave e si è anche distinto per esperienze nel Teatro e nella Musica dʼAvanguardia lavorando con Maurizio Pisati e il compianto Giorgio Gaslini. Nel 2023 ha fatto una maratona di canto di oltre 5 ore ininterrotte e nel 2024 ha partecipato a “The Voice Senior”.

                               

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mercoledì 7 maggio 2025

Articolo sulla PFM, da Sounds, 1° maggio 1976


1° maggio 1976

Ecco la recensione del sesto album di questa band progressive rock italiana. È stato il primo album con il loro nuovo cantante Bernardo Lanzetti e anche il primo con testi scritti originariamente in inglese. Al signor Fielder è piaciuto.

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Recensione dell'album di Hugh Fielder

La PFM ha scelto un momento propizio. Con i King Crimson ormai un ricordo e gli Yes impegnati nei loro progetti solisti, si apre uno spazio per un'altra band desiderosa di diffondere le proprie radici nel fertile terreno del pomp-rock. "Chocolate Kings" sancisce il diritto della PFM a una significativa crescita, e il loro attuale tour in Gran Bretagna dovrebbe favorirne la piena fioritura.

Già saldamente affermata come la migliore band rock italiana, la PFM ha chiaramente puntato al mercato anglofono con questo nuovo album. Hanno scritto tutti i testi in inglese (abbandonando la collaborazione con Pete Sinfield) e, per aumentarne l'efficacia, hanno aggiunto il cantante Bernardo Lanzetti. La voce di Lanzetti presenta una sorprendente somiglianza con quella di Roger Chapman (ex Family e ora Streetwalkers); così marcata che inizialmente distoglie dall'immagine energica che quella voce solitamente evoca. Solo superata questa prima impressione, il mio apprezzamento per l'album è cresciuto costantemente, culminando con l'ultimo brano, "Paper Charms".

La PFM non è certo una sconosciuta da queste parti. Il coinvolgimento con Pete Sinfield dei Crimson e il loro album "The World Became The World" avevano già costruito una solida reputazione. Deve essere stata quindi una forte tentazione quella di seguire una strada più sicura, cercando di inserirsi nel circuito dei grandi. Invece, "Chocolate Kings" è un lavoro piuttosto audace che esplora diverse nuove aree, integrandole con lo stile distintivo della band.

La loro abilità principale, che manca a molti esponenti britannici dello stesso genere, è la capacità di trasformarsi in uno splendido jazz-rock, rompendo la formula standard del pomp-rock, che a volte rischia pericolosamente di scadere nell'autoparodia.

A ciò si unisce un suono piacevolmente spontaneo. Chiaramente non amano le stravaganze da studio a 224 tracce, e si notano poche sovraincisioni o massicci strati di tastiere a sovraccaricare l'ascolto.

A parte questo, devo ammettere che i testi a volte risultano un po' insipidi, ma non è un difetto costante e funzionano bene nella title track che conclude il primo lato.

È l'influenza jazz-rock, come accennato, a conferire un tocco positivo a questo album. I primi due brani, "From Under" e "Harlequin", mostrano entrambi un raffinato lavoro strumentale, in particolare del chitarrista Franco Mussida. La title track presenta un'asprezza decisamente marcata, insolita per questo genere musicale, ma che aggiunge indubbiamente una gradita aggressività.

Il secondo lato presenta solo due brani, ed entrambi permettono alla PFM di rilassarsi ed espandere le proprie idee con maggiore agio. "Out Of The Roundabout" ha una linea vocale piuttosto banale, ma offre molto di più a livello strumentale, scivolando persino in un leggero tocco jazz per un momento, mentre "Paper Charm" ha probabilmente la melodia migliore dell'album e una superba struttura strumentale con un efficace apporto di flauto e violino da parte di Mauro Pagani.

Il concept di "Chocolate Kings" trae ispirazione dall'arrivo dell'esercito americano in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale, quando distribuirono barrette di cioccolato ai bambini come gesto amichevole. La PFM ritiene che la situazione stia cambiando, almeno musicalmente. Il paragone potrebbe essere che stanno diventando una delle poche band europee ad aver ottenuto un'ampia accettazione in Gran Bretagna.





martedì 29 aprile 2025

Bernardo Lanzetti: un omaggio sonoro a quarant'anni di voce, accadeva nel 2013




L'iniziativa "VOX 40", del 2013, si staglia nella cronologia della musica italiana come un evento singolare, un faro puntato sulla carriera di un artista dalla voce inconfondibile e dall'impronta profonda: Bernardo Lanzetti. Questo appuntamento speciale non fu semplicemente un concerto, ma una vera e propria celebrazione di quattro decenni di dedizione musicale, un omaggio sentito a un protagonista della scena, in particolare nell'ambito del progressive rock che in Italia ha trovato una fertile e originale declinazione.

Il cuore pulsante del "VOX 40" risiedeva nella volontà di ripercorrere le molteplici sfaccettature del cammino artistico di Lanzetti. Dagli esordi vibranti con gli Acqua Fragile, band seminale del progressive italiano, al periodo intenso e ricco di successi con la Premiata Forneria Marconi (PFM), fino all'esplorazione di sentieri sonori più personali e sperimentali nella sua carriera solista e nei progetti più recenti, l'evento ha offerto uno sguardo caleidoscopico sulla sua evoluzione musicale.

Il titolo stesso dell'iniziativa, "Forty Years of Voice Impossible" (Quarant'anni di Voce Impossibile), non era casuale. Esso intendeva porre l'accento su quella che è sempre stata la cifra stilistica di Lanzetti: una voce potente, versatile e capace di spaziare tra registri ed emozioni con una naturalezza disarmante. L'evento mirava a celebrare questo strumento unico, mettendone in luce le diverse sfumature attraverso le varie performance proposte.

"VOX 40" si è trasformato in un vero e proprio crocevia di talenti e affetti. Il palco ha accolto musicisti e amici che hanno condiviso con Lanzetti tappe significative del suo percorso. La presenza di membri originali degli Acqua Fragile ha rievocato le radici progressive, mentre l'apporto dei musicisti della Chocolate Kings Band ha ripercorso il periodo PFM. La partecipazione di altri ospiti ha arricchito ulteriormente la serata, trasformandola in un abbraccio collettivo all'artista.

L'iniziativa non si è adagiata sulla semplice riproposizione nostalgica dei successi del passato. Un elemento di grande originalità è stata la reinterpretazione di alcuni brani, come nel suggestivo caso della sezione "Acqua Fragile per Orchestra". Gli arrangiamenti curati da Mariano Speranza e l'esecuzione da parte della Tango Spleen Orchestra hanno donato nuova linfa vitale a composizioni iconiche, dimostrando la loro intrinseca bellezza e la capacità di adattarsi a nuove vesti sonore.

"VOX 40" è andato oltre la semplice commemorazione. È stato un atto di riconoscimento del profondo e duraturo contributo di Bernardo Lanzetti alla musica italiana, in particolare al genere progressive che ha contribuito a definire e arricchire. L'evento ha offerto un palcoscenico ideale per celebrare la sua longevità artistica, il suo talento vocale ineguagliabile e la sua passione contagiosa per la musica.

Una serata speciale e memorabile che ha saputo coinvolgere colleghi, amici e, soprattutto, i tanti ammiratori che lo hanno seguito con affetto per quattro decenni di "voce impossibile".





giovedì 24 aprile 2025

1974: Acqua Fragile, “Mass-Media Stars”, dietro lo schermo della disillusione mediatica


Mass-Media Stars, secondo album degli Acqua Fragile, pubblicato nel 1974, ultimo della prima fase legata ai seventies, si presenta come un'opera di raffinata evoluzione per la band, giungendo purtroppo come un prematuro canto del cigno. Forte del sostegno del manager Franco Mamone, figura chiave anche per la Premiata Forneria Marconi, il disco prosegue il percorso intrapreso con il debutto omonimo, mantenendo il cantato in inglese con un occhio al mercato statunitense, ma affinando notevolmente la struttura compositiva e la dinamicità dei brani.

L'analisi dei testi forniti delinea chiaramente una maturazione stilistica che, pur affondando le radici nel fertile terreno del progressive anglosassone, strizza l'occhio con decisione alle sonorità più elaborate e teatrali. Questa influenza si manifesta in una maggiore complessità degli arrangiamenti, in un uso più audace delle tastiere e in una generale sensazione di movimento e varietà all'interno dei singoli brani.

L'opener "Cosmic Mind Affair" è un biglietto da visita efficace di questa evoluzione. La voce evocativa di Bernardo Lanzetti ci introduce in un universo sonoro ricco di colori, sostenuta da fraseggi chitarristici di pregio e da un denso impasto sonoro di cori e tastiere. La sezione ritmica, ben evidenziata, tesse una trama solida e dinamica. L'attenzione ai dettagli è palpabile, con i giochi vocali che riprendono il tema iniziale e un intermezzo di synth particolarmente curato, dimostrando una consapevolezza compositiva più matura rispetto al passato.

"Bar Gazing" offre un contrasto affascinante, immergendoci in atmosfere più delicate e sognanti. Qui, la celebre vocalità di Lanzetti si dispiega in vocalizzi gentili e in passaggi più potenti, a seconda delle esigenze del brano, confermando il suo talento interpretativo. La recensione la definisce giustamente un "capolavoro" per la sua capacità di creare un'emozione palpabile.

La title track "Mass-Media Stars" irrompe con energia, caratterizzata da un interplay vivace tra chitarre e tastiere sempre in primo piano. Il brano non concede un attimo di tregua, mantenendo un flusso costante e piacevolmente variopinto. Ancora una volta, emerge la tendenza del vocalist a "giocare" con la propria voce, interpretando diverse sfumature all'interno del pezzo, un tratto che lo accomuna, come giustamente notato, a Peter Gabriel.

"Opening Act" conferma la cifra stilistica del gruppo. Dopo un'introduzione vocale peculiare, la canzone si sviluppa in sezioni strumentali di notevole bellezza, arricchite da guizzi vocali e culminanti in un finale corale. Questa struttura evidenzia la capacità della band di bilanciare momenti puramente strumentali con la potente espressività della voce.

"Professor" si distingue per una prima parte strumentale particolarmente elaborata, interrotta dall'ingresso di cori e sintetizzatori, elementi sonori che permeano l'intero album. Il finale, purtroppo solo abbozzato, viene definito "straordinario" e lascia un senso di incompiuto, un rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere sviluppato ulteriormente.

"Coffee Song" riassume in modo efficace lo stile distintivo degli Acqua Fragile, un brano piacevole e armonioso che cattura appieno la sinergia tra Lanzetti e la sua band. Il motivo principale che accompagna l'ascoltatore fino alla fine lascia un velo di amarezza, consapevole del fatto che "Mass-Media Stars" rappresenta l'ultima testimonianza di un gruppo che avrebbe avuto ancora molto da offrire al panorama progressive italiano.

Le note aggiuntive e la lista dei musicisti confermano la formazione talentuosa della band e il contributo di figure di spicco come Claudio Fabi alla produzione e la Premiata Forneria Marconi come produttori, un legame che sottolinea ulteriormente le affinità musicali tra i due gruppi.

In conclusione, Mass-Media Stars non è semplicemente un seguito del debutto, ma un album che testimonia una crescita artistica significativa degli Acqua Fragile. Pur mantenendo un'identità progressiva ben definita, la band esplora territori più art rock e sperimentali, con una maggiore attenzione alla complessità degli arrangiamenti e all'uso delle tastiere. La voce carismatica di Bernardo Lanzetti rimane un elemento centrale, ma si inserisce in un tessuto musicale più ricco e stratificato.

Mass-Media Stars rimane un esempio prezioso e originale del rock progressivo italiano degli anni '70, un album che richiede un ascolto attento per apprezzarne appieno le sue molteplici sfumature e la sua indubbia ricercatezza.

Mass-Media Stars fu pubblicato dalla Dischi Ricordi nel dicembre del 1974.

 

Tracce

Testi di Bernardo Lanzetti, musiche di Piero Canavera


Lato A

Cosmic Mind Affair – 7:19

Bar Gazing – 5:06

Mass-Media Stars – 6:53

Durata totale: 19:18 

Lato B

Opening Act – 5:40

Professor – 6:49

Coffee Song – 5:56

Durata totale: 18:25

 

Musicisti

Bernardo Lanzetti - voce, chitarra elettrica, chitarra acustica a sei e otto corde

Gino Campanini - chitarra elettrica, chitarra acustica, mandolino, voce

Maurizio Mori - tastiere

Franz Dondi - basso

Piero Canavera - batteria, percussioni, chitarra acustica, voce

Note aggiuntive

Claudio Fabi - pianoforte (brano: Opening Act), produttore

Premiata Forneria Marconi - produttori

Gaetano Ria - tecnico del suono

 

 

martedì 15 aprile 2025

Bernardo Lanzetti ci introduce al Mag.00


            

Articolo del 14 aprile

 “La Stampa” di Torino


Il racconto di Bernardo

Tragica e immorale la condizione della musica nel mondo e, come spesso accade, l’Italia sa essere la portabandiera di chi umilia gli artisti della musica, costretti a farsi da parte a favore di personaggi discutibili, e i tecnici del suono, relegati a smanettare il solo autotune.

Ecco però che ci sono soggetti che inventano nuovi modi per produrre musica e suoni che non sono destinati al cosiddetto mercato, quello monopolizzato dai dee-jay, dalle major e dai loro rapper, per intenderci.

Certo, gli studi sulla vocalità e le sue sperimentazioni possono considerarsi ancora agli inizi per quanto ne concerne l’applicazione, ma già ci sono pubblicazioni scientifiche che ne proiettano l’uso per curare patologie mediche mentre, da sempre, si celebrano i benefici sull’umore e la psiche.

Trovo il campo fantastico e stimolante, permette di bypassare i discografici, i media musicali mainstream, e aprire nuovi orizzonti.

Parallelamente alla mia attività di compositore e performer, nel mio piccolo, sto sperimentando con l’elasticità del mio apparato vocale e con l’insegnamento cosiddetto “modeling” ovvero: si impara a cantare guardando oltre che ascoltando. Dopo trent’anni anche il mio Glovox, guanto munito di sensori che trasforma la voce umana in uno strumento elettrico monofonico, ha trovato riscontro in più di un ambiente.

È così che Riccardo Cerutti, sound engineer e sperimentatore mi ha contattato per raccontarmi la sua invenzione, Mag.00 sapendo che le mie orecchie lo avrebbero ascoltato.

Riccardo Cerutti


Breve storia del Mag.00


Mi presento, sono Riccardo Cerutti, esercito la professione di fonico da diversi anni ed ho collaborato alla realizzazione alcuni progetti nel campo dell’audio e dell’acustica per aggiungere migliorie da applicare ai sistemi in uso.

Ho deciso di creare questo diffusore acustico da destinare agli atleti non vedenti dopo aver collaborato per la creazione di un sistema dedicato al pubblico ipovedente ed installato nello stadio di San Siro per l’AC Milan.

Confrontandomi con l’allenatore della nazionale di sci alpino, ho capito che per migliorare la sciata degli atleti, bisognasse ottenere un diffusore acustico leggero, performante dal punto di vista della potenza e della pressione, aumentando la direzionalità del suono, creando quindi un “corridoio sonoro” per fornire più informazioni al concorrente, permettendogli di aumentare sicurezza e di conseguenza velocità.

Ho progettato e realizzato il MAG.00 sulle informazioni datemi da Chiara Mazzel, sciatrice paralimpica non vedente, come un sarto cuce un abito addosso al proprio committente. 

È un prodotto costruito artigianalmente, non di produzione industriale, mirato alle esigenze individuali di chi pratica sport necessitando di aiuto, ciò non toglie che possa essere utilizzato in altre situazioni come, ad esempio, ausilio alle guide nei musei, negli eventi o in qualsiasi locazione in cui si richieda una piccola diffusione audio senza allacciamento alla rete elettrica.

Risultato: Chiara e Fabrizio, la guida, sono riusciti ad abbattere i cronometraggi precedenti di parecchi secondi che nello sci sono un’eternità. Ecco le dichiarazioni di Chiara dopo aver utilizzato e preso confidenza con il Mag.00 che ricorda inoltre il famoso cartone animato di mister Magoo.

Con MAG.00 sto riuscendo ad affrontare le mie sessioni di allenamento e gara con molta più sicurezza rispetto al sistema utilizzato in precedenza. Il suono è altamente direzionale, riesco perfino a capire se mi sono spostata di mezzo metro a destra o a sinistra rispetto alla guida che mi precede e quindi mi riallineo a lei grazie alla notevole acustica dell'apparato. La cosa che più mi ha stupito è che finalmente sono in grado di percepire la profondità, riesco a capire se la guida si sta allontanando da me e quindi posso dirgli di rallentare!”.










giovedì 10 aprile 2025

IL TEATRO di Bernardo Lanzetti-3° parte



Jago in Mister O

Video estratto dallo spettacolo "Rock Artista" a Villa Lanfranchi (Parma) nell'estate 2008.
Bernardo, con Stefania Rava, canta "Moon of Alabama", un brano già interpretato da artisti come Jim Morrison e David Bowie.






sabato 5 aprile 2025

IL TEATRO di Bernardo Lanzetti-2° parte


Nel 1988, in occasione del "Festival Due Dimensioni", alla sua prima esperienza al Teatro 2 di Parma, anche il sottoscritto Bernardo Lanzetti si "faceva in due".
Terminate le prove de "L'Opera da tre Soldi" in una delle sale, ecco che mi precipitavo nella sala accanto per il "Porgy & Bess".
Dal mondo Brechtiano (anche se l'opera era in Italiano), in un attimo, si passava al blues sinfonico di Gershwin in lingua originale del profondo sud confederato.
Durante le prove de "L'Opera da tre soldi", in un passaggio orchestrale "PP-pianissimo" smisi di cantare perché assolutamente convinto che l'abbassamento improvviso di volume fosse causato da un'interruzione della corrente elettrica!
Nel Recital con Silvano Pantesco, interpretavo anche "Surabaya Johnny". Il fatto è che cantavo in tedesco, con un improbabile accento, un testo assolutamente femminile!


Durante le repliche del "Polifemo", poiché si era sul palco del Teatro Regio a piedi nudi, mi fu assegnato il camerino della "Soprano" essendo l'unico fornito di bidet e quindi utile per il lavaggio dei piedi dopo ogni spettacolo.
In "West Side Story", le parti femminili erano affidate alla cantante Candace Smith per cui si veniva a creare una curiosa situazione: l'italiano Bernardo cantava in americano la parte di Tony, mentre l'americana Candace cantava, con accento latino, la parte della portoricana Maria. Esilarante era vedere la perplessità del pubblico quando Maria, nelle parti recitate, mi metteva in guardia circa suo fratello che nell'opera si chiama giustappunto "Bernardo"!
Nel '97, per "Kaddish" dramma tratto dall'omonimo poema di Allen Ginsberg, il "Teatro Arsenale" mi chiese di musicare alcuni brani e di cantarli in scena mentre, per le parti strumentali, riuscii a coinvolgere Damiano Della Torre, un giovane polistrumentista di talento con cui all'epoca già collaboravo intensamente soprattutto in situazioni live. Alla prima teatrale ebbi l'onore di conoscere Fernanda Pivano delle cui traduzioni il lavoro si avvaleva.
Ora, esattamente 3 anni dopo la PFM arrivava ad una collaborazione con la Pivano ed inseriva Damiano nel suo organico.
Singolare è il fatto che da quel momento il Della Torre sembra aver perso i miei recapiti.
A metà degli anni '80, pensai un manifesto in occasione di un mio tour nelle birrerie.
Poiché, insieme al chitarrista Marco Colombo, veniva privilegiato un repertorio Rock ma ci si avvaleva di mezzi elettronici -per l'epoca- molto avanzati, feci realizzare un manifesto, in bianco e nero, ispirandomi ad una foto dello scrittore William Burroughs. Fu così che venni fotografato vestito con giacca, cravatta e cappello esattamente come l'anziano Bill. Esattamente come 15 anni dopo nel lavoro teatrale Mr.Burroughs/Mr. Bladerunner!



Prometto di procurare la foto di quel manifesto.
Bernardo Lanzetti


Cast Mister O

Recital con Silvano Pantesco