venerdì 25 agosto 2017

Gli ospiti italiani del nuovo album degli Acqua Fragile:Tango Spleen


Acqua Fragile – A New Chant
Ospiti italiani

Nel nuovo disco di Acqua Fragile, oltre agli ospiti stranieri di cui si è già scritto (a fine articolo è possibile trovarne un riassunto) ci sono, naturalmente, anche quelli di casa nostra.

Partiamo con la presentazione di Tango Spleen, ensemble che ha già collaborato con Bernardo Lanzetti in occasione del VOX 40.



Tango Spleen è un progetto musicale affermato e apprezzato a livello internazionale.
Nato dall’iniziativa del suo direttore, il cantante pianista e compositore argentino Mariano Speranza, Tango Spleen coniuga la tradizione della musica popolare argentina con la continua ricerca della propria evoluzione stilistica e compositiva, rivelandosi come uno dei punti di riferimento del genere del tango e della sua avanguardia contemporanea.
L’ensemble si esibisce in palcoscenici prestigiosi e festival internazionali in Italia, Argentina, USA, Francia, Norvegia, Olanda, Corea dl Sud, Russia, Moldavia, Ucraina, Principato di Monaco, Slovenia, Regno Unito, Svizzera, e Germania, conquistando pubblici eterogenei.
E’ una delle orchestre più ambite dei festival internazionali di tango, e la sua musica originale è colonna portante di coreografie , documentari e film.
Grazie al carattere e alla versatilità musicale, Tango Spleen abbraccia collaborazioni significative. Tra cui si ricordano la storica voce del rock progressivo italiano Bernardo Lanzetti e il tour europeo della cantautrice uruguaiana - disco di platino - Malena Muyala;
nel 2014, a Mosca, l’ensemble entusiasma pubblico e critica accompagnando il tenore, star mondiale dell’opera, Marcelo Alvarez- “Giovani virtuosi creano vera magia sul palco!”, con la recente replica presso The Broad Stage de Santa Monica, in California.
Si esibisce al fianco dei migliori ballerini di tango ed è protagonista musicale di rinomate compagnie e spettacoli di danza.
Ha pubblicato tre album: “Mariano Speranza Tango Spleen” (2010) vincitore del concorso “Suoni senza Confini”, “Tipico” - in omaggio alle grandi orchestre della storia del genere -e “Canto para seguir” (2015), “un amalgamiento instrumental y musical realmente magnifico”.



La formazione attuale e presente nell’album “A New Chant” è la seguente:

Mariano Speranza/piano and direction, Elena Luppi/viola, Andrea Marras/violin, Francesco Bruno/bandoneon,  Gian Luca Ravaglia/upright bass, Yalica Jo Gazan/cello.

Gli ospiti stranieri già presentati sono: 






mercoledì 16 agosto 2017

Gli ospiti stranieri del nuovo album degli Acqua Fragile: Nick Clabburn


Prosegue, passo dopo passo, la scoperta degli ospiti del prossimo album degli Acqua Fragile,A New Chant”, la cui uscita è prevista per il 14 ottobre 2017.

Dopo aver scritto di Pete Sinfield  e di Jonathan Mover, ecco arrivato il momento di scoprire Nick Clabburn.

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Tutti i dormienti ti mandano i loro sogni”, sono queste la parole di Nick Clabburn catturate da Steve Hackett e Jo Lehmann e inserite nel brano “Sleepers”.

Il potere evocativo dei sogni ha colpito anche Bernardo Lanzetti, che racconta quanto segue a proposito di Clabburn e della loro collaborazione:

"Nick Clabburn fu cresciuto nella Londra bohemian, adottato da una coppia di aristocratici senza figli che lo avevano trovato, ancora in fasce, abbandonato in una scatola fuori dai grandi magazzini Harrods.
Frequentò la stessa scuola dello scrittore Tim Parksa e di musicisti come Christopher Warren Green e John Hackett. Fu proprio attraverso John che scoprì la musica dei Genesis e assistette a molti dei loro primi spettacoli. Nick poi divenne un fan del Kraut Rock, soprattutto dei Can, notevolmente influenzato dalle loro improvvisazioni, dai ritmi e dalla voce potente di Damo Suzuki.
Nello stesso periodo iniziò a sperimentare con la fotografia e a frequentare il London College of Printing.
Nick ha scritto liriche per due degli album di John Hackett - Checking Out of London e Another Life – e ha collaborato all’album di suo fratello Steve con il bassista degli Yes, Chris Squire.


Clabburn vive tra Londra e l’Italia, continuando a scrivere testi e, attualmente, anche lavorando a un progetto di fotografia.

Ho conosciuto Nick a Orvieto nell’occasione del Dusk Day-2009, cui partecipavano anche i fratelli Hackett. Parlando con mia moglie Amnerys, fashion designer, anch'essa presente, risultò che l’ufficio di Londra degli importatori delle sue collezioni era nello stesso quartiere della casa d’infanzia di Nick.
Fu così che Nick, presso i suoi amici, cominciò a vantarsi di conoscerci da tempo perché vicini di casa…
 Da allora Nick e il sottoscritto si sono frequentati spesso sia a Londra sia in Italia dove è stato più  volte ospite a casa nostra, oppure ha propiziato la mia apparizione con Steve Hackett a Cortona.
Averlo ospite come paroliere in uno dei brani di Acqua Fragile è un grande onore e mi ha permesso di esprimermi al meglio anche come puro interprete.


lunedì 7 agosto 2017

Gli ospiti stranieri del nuovo album degli Acqua Fragile: Jonathan Mover


A F “A New Chant”: Special guest Jonathan Mover

Raccontare la vita professionale di Jonathan Mover, anch’esso ospite del ritorno discografico dell’Acqua Fragile,  richiederebbe svariate pagine e tempi lunghi, certo è che, dopo aver parlato recentemente di Peter Sinfield (cliccare qui) Mover consente di mantenere alto il livello dei guests.
Etichettato come il “batterista preferito dai chitarristi”, limitiamoci a segnalare le stratosferiche collaborazioni nei progetti Marillon, GTR (tra Steve Howe e Steve Hackett) e Alice Cooper.
Dotato di incredibile preparazione tecnica, unita all’estrema professionalità, è considerato uno dei più quotati session man in circolazione.
E che dire del suo lavoro in studio di registrazione?
Bernardo Lanzetti ci racconta come è avvenuta la loro conoscenza e come si è evoluta la collaborazione che ha portato Mover a diventare pedina del nuovo album “A New Chant”.

Jonathan Mover e Bernardo Lanzetti

Nel 2013, l’amico batterista Sergio Ponti (Beggar’s Farm) si trovava a Londra per un concerto del suo altro gruppo, i Dordeduh, alla Boston Room.
In quell’occasione gli fu presentato Jonathan Mover, di passaggio in Inghilterra, e nella conversazione che scaturì egli segnalò l’italiano Bernardo Lanzetti come suo cantante preferito.

Informato da Sergio, naturalmente io, non solo contattai il famoso batterista, ma gli proposi anche di mettere i suoi tamburi sotto un paio di brani del progetto “Quasi English”, a cui stavo lavorando.
Da allora è nato tra di noi un rapporto artistico e di amicizia “long distance”, celebrato nell’ottobre del 2016 quando mia moglie e io andammo a trovarlo a Los Angeles nei nuovissimi Swing House Studios di cui è socio, dopo l’esperienza degli Skyline Sudios di New York.
Naturalmente non mancammo di registrare anche un nuovo brano per il mio album solo che andrò a terminare dopo l’uscita di quello dell’Acqua Fragile.

Il brano di A FMy Forte” featuring Jonathan Mover ha una storia molto articolata.
Dopo averlo scritto con la mia chitarra nel 2014, mi ero dilettato ad assemblare vari loop di batteria con cui risolvere il tempo “dispari” di 11/8 ma, una volta in studio, il brano sembrava non decollare finchè, IDEA!: “Lo proponiamo a Mover!
Catturato dal brano, Jonathan addirittura rilancia, proponendo un ritmo in 22/16, ma soprattutto suddividendo 22 in quattro battute rispettivamente di 7+6+5+4.
Ogni battuta diventa così diversa dalla precedente e da quella che segue!
Potevo io non abbracciare la causa in un mondo dove la musica leggera, il rap e quanto altro sono ingabbiati sempre e soltanto nel 4/4?
A questo punto avevamo una batteria meravigliosa ma non così facilmente decifrabile. Avevamo però anche l’italo-argentino Mariano Speranza e la sua “Tango Spleen Orquesta”, tutti esperti di ritmi inusitati e già inseriti nel sound Acqua Fragile con il VOX 40 prima e con il brano ”Rain Drops” (Lanzetti/Sinfield) del nuovo album.
I ragazzi si trovarono all’Elfo in una session memorabile dove registrarono tutti insieme, sulle tracce della batteria, al primo take, ogni parte che avevo scritto più la tessitura degli archi magistralmente concepita e diretta da Mariano.
Il gruppo A F si ridusse al nucleo storico quando, più tardi, Franz e Piero registrarono ulteriori cori, basso e percussioni e il sottoscritto ebbe l’idea di mettere una chitarra acustica con accordatura open aprendo il brano, a differenza della versione dove era giusto il solo Mover a dar fuoco alle polveri.
Il risultato fu sorprendente, ma adesso come avrei fatto a dire al batterista statunitense che la mia chitarra avrebbe preceduto i suoi tamburi?
Ok, non senza una certa ansia, ma fiducioso di quanto avevamo ottenuto, inviai la nuova versione al nostro special guest e questa è stata la sua risposta:

Wow! It’s a whole new song and i really likeit… a lot! Very interesting and very creative. Very happy to be a part of it. Congratulations. Very cool b!”.

Cos’altro aggiungere?
Beh, Mover è attualmente in tour con un certo… Joe Satriani, così, tanto per restare in allenamento!